Little Waiting - una storia nuova

 “Little waiting” di Ariel Vittori è una storia erotica che ha tante cose inedite da offrire, vediamole insieme. 


“Little waiting”, graphic novel scritta e ilustrata da Ariel Vittori e pubblicata per Asterisco Edizioni nel 2022 è un breve fumetto life slices di una coppia che pratica BDSM. Questa è una sinossi peggiore dello standard di Netflix, ma seguimi, ché ne vale la pena. 


Quando la storia è erotica ma lo è anche il medium


Quando ho proposto “Little Waiting” per “a Fuitina” (il gruppo di lettura palermitano dedicato alla lettura erotica e transfemminista che si tiene alla Libreria Europa), ero incuriosita e fiduciosa: dal catalogo la storia sembrava interessante e aveva qualcosa di molto fresco. L’intuito non ci ha ingannate/u/i e così è stato. 


Leggerete su Asterisco “libro per adulti”, perché le due persone protagoniste di “Little waiting” condividono, tra le pagine della graphic novel, scorci della loro vita intima ed erotica. 

Il tratto morbido e fluido delle tavole di Ariel Vittori si accompagna splendidamente a questa storia, tracciando corpo e sentimenti di Aki e Talitha con la stessa grazia e lo stesso spessore della loro intesa. 


Il fumetto è un ottimo medium per il racconto erotico e “Little waiting” ne è la dimostrazione perfetta: le immagini esplicite sono scandite con le inquadrature e i tagli visivi che rendono la lettura sì scorrevole, ma soprattutto coinvolgente ed eccitante. 


Una storia d’amore e di esplorazione


In una modalità relazionale basata sull’esplorazione della polarizzazione dei ruoli, che va in profondità nei desideri che consideriamo intimi e difficilmente confessabili, “Little waiting” è stato ed è una boccata di aria fresca
- dalla prefazione scritta da Red Lily


Di Aki, fotografo e Talitha, programmatrice informatica, sappiamo poco durante la lettura di “Little waiting”; anzi, date le origini del racconto (uscite a episodi per Filthy Figments, sito americano di fumetti erotici), queste scorci di vita slegati tra di loro possono risultare anche disorientati - sebbene le indicazioni temporali vengono ben restituite - perché il ritmo di lettura cambia da capitolo a capitolo. 


Quella che si alterna tra le pagine della graphic novel è una danza tra presente e passato, dal giorno in cui si sono conosciuti, ai primi momenti di convivenza insieme e, cosa più importante, i primi episodi di esplorazione sessuale e intreccio d’intesa. 


“Little waiting” è una storia d’amore e BDSM, in cui la coppia sperimenta e prova i rapporti di dominazione e sottomissione. È un’esplorazione esplicita, fatta di cura, rispetto e quello stupore che invade la persona che scopre qualche gusto sessuale che prima non pensava di avere, né tantomeno di poter condividere. 


Gli elementi inediti


Mentre chiacchieravamo alla “Fuitina” ci chiedevamo se, in certi passaggi, non fosse troppo “didascalico”: il modo in cui i dialoghi esplicitino ciò che sta per avvenire quasi rende la lettura apparentemente “didattica”. Ma questi scambi mi hanno fatto riflettere: è una lettura didascalica o è semplicemente una novità?


Abbiamo letto tutte/u/i qualche racconto o romanzo erotico; ci sono tropi narrativi legati a fantasie e dinamiche psicologiche che legittimamente vengono sempre utilizzati e perpretati, così come ci sono, a volte, problematiche legati a essi perché portatori di stereotipi e dinamiche disfunzionali tra le interazioni dei personaggi.

In tutte le storie precedenti, che si tratti o meno di sesso kinky (bizzarro, inerente tutte quelle pratiche erotiche che vanno oltre il sesso penetrativo), non si parla né tanto meno viene fuori la contrattazione e il consenso; non serve avere una frusta, manette, corde o collari per comunicare con una/u/o propria/u/o partner (o più di una/u/o) cosa piace, cosa no, se va di fare una determinata cosa o meno; serve fare il sesso per quel che è, con chi ci va. 


Il consenso in “Little waiting” non è artificioso, non risulta forzato “perché di ‘sti tempi…”, è la conseguenza naturale di dialogo sempre aperto tra due persone che si trovano nel condividere desideri e pratiche sessuali. 


Nel BDSM nulla viene dato per scontato, è necessario che tutte le parti coinvolte siano sempre certe nella loro partecipazione. Infatti, quando si dice che dal BDSM si può imparare a comunicare, semplicemente a comunicare, non è un’esagerazione, è la verità: qualunque sia il sesso che ti piace fare, imparare a non dare per scontate le cose ma anzi chiedere, fermarsi, rivalutare, rimodulare e ricominciare dovrebbe essere la prassi. 


Talitha è una donna trans e, come viene detto nella prefazione alla parola “transgender”, questa non è una storia della sua identità di genere. Il che è già innovativo così, dal momento la pretesa, spesse volte, del pubblico eterosessuale e cisgenere è che una persona trans* faccia la persona trans* di mestiere, quando, di fatto, l’essere trans* non è che uno dei tasselli della loro moltitudine. 


Ma la cosa ancora più sorprendente di Talitha è che non appiattita né nella feticizzazione né nel pietismo; è una donna che esplora la sessualità con il suo partner, e questo è quanto. Il fatto che esista una storia - e questa storia sia dolcemente, completamente erotica - che esca completamente dai paradigmi narrativi che, come sopra, tipicamente esaudiscono le aspettative di un pubblico etero e cisgenere, è tanto semplice quanto straordinario.


Una storia nuova,


o quantomeno un modo nuovo di raccontarla.


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